Nel giro di poco più di un anno, mi son trovato, oltre ai vari lockdown, gialli, arancioni, rossi e coprifuoco, in completa quarantena per due volte. La prima volta a Novembre 2020, ho vissuto il covid in forma abbastanza aggressiva, non da andare in ospedale ma da rimanere sul divano isolato per oltre dieci giorni. Ho tenuto la mascherina per proteggere la mia compagna, con scrupolosa attenzione siamo riusciti in modo quasi miracoloso a non contagiarci ulteriormente.
Oggi mi ritrovo in una seconda quarantena, questa volta la contagiata è lei, grazie a vaccini, varianti meno aggressive, i sintomi sono molto leggeri, conseguenza che non ci ha fatto prendere le precauzioni nei miei confronti come quelle prese un anno fa. Queste situazioni sono state vissute e sono ancora presenti per milioni di persone, vorrei raccontare le mie quarantene e l’organizzazione presa. Chissà che possa essere di spunto e conforto, nel peggiore dei casi una lettura di qualche minuto.
La prima e ovvia questione riguarda il lavoro, ho la (s)fortuna di lavorare da casa abitualmente, motivo per cui a livello professionale il covid non ha cambiato eccessivamente la mia situazione tra spostamenti, ufficio o altro. I rischi nel “Lavoro da casa” sono due: il primo è lavorare troppo, non darsi limiti, non fare pause, il che diventa nocivo per la salute e per il lavoro stesso. Il secondo rischio è l’opposto del primo: lasciarsi distrarre, diventare fiacchi e svogliati, non avendo quel tragitto casa ufficio, un tragitto che inconsapevolmente ci porta al pensiero “lavoro”, capita che ci facciamo distrarre dagli svaghi casalinghi e dalla stanchezza fisica causata dal poco movimento.
Organizzare la giornata, ha un’importanza molto rilevante, anche se non vogliamo o dobbiamo lavorare, stendere un piano di svago conta quanto un piano di lavoro. Recuperiamo serie tv, film, programmi ma senza esagerare con il numero di episodio e durata, alternare la televisione con altre occupazioni come libri, videogiochi, cucina, giardinaggio, attività fisica homemade, lavori di casa, sistemare quelle cose che da anni sono sistemare, chiacchierare con amici o colleghi come se fossimo al bar o in ufficio grazie alle varie app ormai di uso comune. Può sembrare uno sforzo inizialmente, ma cambiare attività durante una singola giornata allena il cervello a completare più cose e farlo passo per passo. Arriviamo la sera sentendoci realizzati e non annoiati, guardare un intera stagione tv in una sola giornata, può sembrare conclusivo, ma fare la stessa cosa per otto o nove ore annoia, di conseguenza ci troveremo a fine giornata annoiati e frustrati.
Durante la quarantena, svegliamoci, prendiamo il tempo necessario a fare una bella e piacevole colazione, magari mentre guardiamo una puntata di qualche vecchia sitcom. Passiamo poi a una lettura di qualsiasi tipo, romanzo, libro formativo, rivista, notizie del giorno, la lettura al mattino è rinfrescante e risveglia la mente in modo sano. Iniziamo a lavorare, tra chat, video-call e mail, prendiamo una pausa merenda che ci occupi lo stomaco fino all’ora di pranzo, momento in cui, se non state seguendo qualche dieta, potete cucinare qualcosa di particolare, prendendovi il tempo necessario e facendo una pausa pranzo lunga. Io dopo il pranzo spesso mi sento stanco e assonato, gestendomi il lavoro in autonomia e senza titolari vecchio stile che esigono convenzioni di presenza a prescindere dal buon lavoro, mi concedo un power-nap di trenta minuti. Sembra una cosa scontata, ma spesso le distrazioni provengono dal sonno e della stanchezza, trenta minuti di riposo ristorano totalmente, possiamo sentirci rintronati al risveglio ma passata quella fase saremo carichi e lucidi.
Verso sera una pò di allenamento, fitness, yoga, allungamenti, qualsiasi cosa possa stimolare il fisico a non impigrirsi. con il proprio partners, conviventi, amici genitori, possiamo cucinare qualcosa di speciale per cena, occupando mente e corpo (si la cucina è anche attività fisica). Questa è la parte più classica e normale che viviamo durante la quarantena, cena e film. Possiamo ovviamente variare organizzando chiacchierate di gruppo con amici e parenti, oppure giocare in multiplayer con i nostri compagni di avventura online. Il gioco online, durante il lockdown invernale di un anno fa, mi ha riavvicinato ad alcuni amici della scuola elementare con cui avevo rapporti molto sporadici, oggi a un anno di distanza ci sentiamo quasi tutti i giorni e ci vediamo appena possiamo, liberi dagli impegni di lavoro (ovviamente giochiamo spesso). Credo che possiamo imparare a vivere e trarre vantaggio da ogni situazione imposta o forzata.
Quella descritta è a grandi linee la mia giornata in quarantena attuale ma anche durante i lockdown passati, fare tante cose, dedicarci a più attività diverse tra loro, mantenere la socialità, non abbattersi, pensare che possa essere un momento personale di riflessione, tirare le somme mentre progettiamo cosa fare quando torneremo a uscire con normalità. Purtroppo ho visto e vedo, che questa situazione ha tirato fuori molti problemi e alzato muri, sta a noi abbatterli e agire da comunità unita e non da individualisti.
La cosa positiva di questa quarantena? Sapere che non dovrò pensare a cosa fare a capodanno 😉