Qualche mese fa durante una delle mie sessioni di shopping digitale, ho messo nel carrello qualche libro formativo del settore design e creatività. Tra tutti i libri che ho letto che operano in questo campo, soltanto uno mi è rimasto in mente di cui adopero spesso esempi e citazioni in chiacchiere tra colleghi: Creatività e Pensiero Laterale di Edward De Bono.
Al contrario della maggioranza dei libri formativi, questo è riuscito a darmi qualcosa di nuovo, uno stimolo che uso ormai di prassi sul lavoro e non solo. Molte altre letture del genere, famose o meno conosciute, per quanto interessanti si sono rivelate a lungo andare dei racconti ed esperienze di altre persone, delle regole che difficilmente riesco a seguire. Ho una personalità che va in contrapposizione alle imposizioni di ogni genere, step obbligatori, drastici limiti, dogmi che mettono basi prefissate su cui costruire le nostre idee.
De Bono invece, senza cercare di spiegare come dovremmo lavorare o in questo caso ragionare, spiega in modo molto accurato ma semplice, l’utilità del pensiero laterale. Sfrutta esempi tanto semplici quanto efficaci per farci capire che il pensieri laterale unito al pensiero verticale creano idee rivoluzionarie e fuori dagli schemi.
“Si deve per ciò abbandonare il pensiero “verticale”, cioè quello basato sulle deduzioni logiche, per entrare nella “lateralità” del pensiero creativo.”
Lo scrittore e accademico, colui che ha dato anche il nome a pensiero laterale, ha stimolato per decenni la mente di migliaia di creativi nel campo del design e non solo, questo libro può essere letto e usato in ogni contesto, scuola, piccole questioni quotidiane, ogni volta che dobbiamo trovare una soluzione, il pensiero laterale può aprirci infiniti mondi.
Quando pensiamo a qualcosa che sembra non avere soluzioni, il pensiero laterale è quello che ci aiuta a trovare una strada (nuova) giusta. Tramite consigli, esercizi e lavori di gruppo possiamo stimolarci ipotizzando scenari al di fuori degli schemi, che arricchiscono il ragionamento, da costruire poi razionalmente fino ad arrivare al pensieri verticale. Il pensieri laterale ci sprona a creare limiti, obbligandoci a cercare strade nuove tenendo conto dello stesso problema, in modo da percorrere sentieri su cui realizzare nuove idee arrivando al corretto traguardo.
Un semplice ma efficace esempio che mi è rimasto in mente da questo utilissimo libro è il seguente: Cena con amici a un ristorante in cui andiamo frequentemente, quando saliamo in macchina e iniziamo a guidare seguiamo la strada che solitamente facciamo un pò per abitudine, un pò perché ci piace e siamo nella zona comfort e un pò perché sappiamo che ci porta a destinazione, seguiamo quindi il pensiero verticale (quello logico). Entra in gioco il pensiero laterale, come? Chiudendo a causa di lavori la nostra strada abituale. Costretti a tentare una strada alternativa, un percorso che senza l’imprevisto non avremmo mai preso in considerazione, arriviamo a destinazione in anticipo rispetto all’itinerario che siamo abituati a seguire.
Il pensiero laterale ha stimolato la nostra creatività cercando una nuova strada, rivelandosi anche migliore di quella che abbiamo sempre usato.
Consiglio la lettura a ogni tipologia di persona a prescindere dal tipo di lavoro svolto, lo stimolo che lascia questo libro è uno dei più gratificanti che ho mai ricevuto.
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